lunedì 13 maggio 2013

Missoni






Ottavio Missoni: addio genio ed eccentricità


Muore un maestro dell’eleganza e dell’ estrosità, Tai, l’atleta dei colori, il campione dei filati.
Uno spirito sportivo portato avanti da sempre, con eleganza e charme

Qualcuno lo ricorda subito per il suo cardigan multicolor, e la sua serafica filosofia di vita, un uomo disciplinato e composto.
Ma la sua indole di campione non poteva non renderlo caposaldo dello stile italiano, dai filati, ai profumi, dai costumi teatrali, agli interni di automobile.
Ha creato la sua storia e la sua fama!
Di origini jugoslave, nel 1939 è già campione mondiale studentesco. Successivamente partecipa alle Olimpiadi di Londra del 1948 classificandosi sesto nella finale dei 4500 ostacoli. E’ lì che conosce quella che diventerà sua moglie e compagna di tutta la vita, Rosita.
Ed é in quella occasione che la tuta “Venjulia”, sua ideazione, fu adottata dal team italiano.
Campione vero, dunque!
La voglia di  vincere e l’amore eterno per la sua Rosita ,lo porteranno a trasferirsi nel varesotto e ad aprire la sua officina di maglieria, iniziando così la sua consacrazione come stilista di fama internazionale con la conquista, nel 1973 a Dallas,  del ‘Neiman Marcus Fashion Award, l’Oscar della moda.
La tuta Venjulia
Così chiamata  la tuta Venezia-Giulia. All’epoca non c’erano le sponsorizzazioni, la divisa era la stessa tuta degli allenamenti. La indossava la nazionale di calcio, pallacanestro e la squadra di atletica.
Una tuta di maglia vera,calda e funzionale,Ottavio,precursore di un abbigliamento casual,segnò il suo primo traguardo.
Casa e bottega
Non c’era differenza tra casa e lavoro!
Mi ricordo di un intervista fattagli, in cui spiegava che il suo lavoro era la sua vita e che nella sua vita e nella sua realtà quotidiana, c’era la compartecipazione della sua famiglia, forza e creatività presa in prestito da Rosita agli esordi e poi dai figli e dai nipoti, una sorgente di ispirazione che lo ha accompagnato fino ai nostri giorni.
A loro, alla sua famiglia,  ha sempre insegnato a lavorare con sacrificio e dedizione  per essere i primi in qualsiasi cosa decidessero di diventare nella vita.
Ecco lo sportivo, l’agonista che non scende in campo mai solo per partecipare.
Oggi la famiglia Missoni è ancora tra le maison più importanti della moda.
Le stoffe  si sono tramutate in profumi, decorazioni, tappeti e oggetti d’arredo.
Dai profumi all’home design, dai filati agli arazzi.
PrfumMissoni home forniture

Stoffe a righe  sopra le riga.
Mago dei colori, ed incessante dedizione  alla sua macchina di maglieria.
Artigianalità e manualità erano la combinazione vincente per creazioni sopra le righeput to get, definito in America dal New York Times e dal Los Angeles  e new status symbol dell’ Italia  design degli anni 70.
La sua sensibilità, gli  accostamenti cromatici, una sapiente tecnica sartoriale hanno prodotto questo stravagante modo di tessire  e la genialità di rendere questi tessuti stoffe da tagliare, porterà l’azienda Missoni da piccola impresa  artigianale a brand di fama internazionale.
Il motivo geometrico, distintivo della maglieria Missoni è il  più rappresentativo della maison.

Materia e colore la sua arte.
Non esistevano solo i colori, per Ottavio, ma anche i toni!
L’accostamento di colori per lui era poetica vera e propria ,sapeva che un colore piuttosto che un altro, con l’effetto della luce è percepito un maniera diversa.
I colori sono dunque influenzati da tutti gli altri da cui sono circondati. Ciò per lui si  traduceva  in diverse forme di contrasto esistenti, armonia e contrapposizione ,il leit motiv dei suoi tessuti.
E da qui che le sue stoffe diventano dei veri e propri arazzi, e anche nell’arte Missoni fa parlare di sé.


Ottavio, ci ha commiatati ed ha lasciato la direzione della maison ai figli Angela e Luca, forse addolorato dalla recente e tragica scomparsa del figlio Vittorio, il suo spirito combattivo ha smesso di accompagnarlo e uno scompenso cardiaco lo ha portato via.
La sua vita è stata definita “sul fil di lana”, campione, prigioniero, esule, e  signore dell’alta moda, un galante cavaliere della giostra dei colori, un’artista degno di essere chiamato tale, un atleta del colore, il campione che ancora corre su una pista di atletica dai motivi geometrici che tanto ci ricordano le sue creazioni.
Così mi piace immaginarlo! E’ sono sicura che da oggi, in ogni arcobaleno troverò un pò dei suoi colori!
Ciao  Tai, dedicato a te!!!!
Titty

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